Insonnia: durante la notte contattiamo l’inconscio

La notte è l’unico momento della giornata in cui possiamo contattare il nostro inconscio.

L’inconscio è un mondo sconosciuto, buio e misterioso, è un luogo dove si incontrano le nostre ombre caratteriali, le nostre paure, le nostre preoccupazioni e i nostri demoni.

Ecco perché quando arriva la notte, la mente comincia a frullare, come se, prima di dormire, dovessimo fare i conti con la nostra giornata o addirittura con la nostra vita.

Il buio, a livello simbolico è strettamente collegato alla morte, non solo quella terrena, ma anche la morte di un progetto, la fine di una relazione e qualsiasi forma di cambiamento.

L’insonnia potrebbe essere l’incapacità di accettare l’alternarsi del giorno e della notte di cui, invece, hanno assoluto bisogno sia il corpo che la mente per potersi rinnovare.  Adattarsi ai cambiamenti è fondamentale per stare in sintonia con la legge della natura, la luce, ogni giorno, muore per dare spazio alla notte

La vita molto spesso ci mette di fronte al cambiamento, e lo fa a muso duro, provocando quella sensazione di paura, paura dello “sconosciuto”.

Questa paura nei migliori dei casi si supera traendo benefici dalla situazione nuova, ma molte volte, ci impedisce di agire e quindi ci costringe a pensare che lo “sconosciuto” sia una cosa da temere, da prevedere e da controllare, molte volte la paura di vivere qualcosa che non conosciamo, ci porta a rinunciare alla possibilità di viverlo o addirittura a trovare dei compromessi per evitare il cambiamento.

Una cosa è certa, ogni cambiamento, comporta la fine(morte) di qualcosa che conosciamo ed è necessario lasciarlo andare.

Se così non fosse saremmo fermi ai primi anni di vita, il bambino si fida dei consigli dei propri genitori e cresce mettendo in gioco tutte le armi che conosce, sperimentando varie sfide, anche noi dovremmo fidarci di noi stessi e delle capacità che abbiamo per far fronte alle varie difficoltà che il cambiamento ci riserva, positive o negative.

Spesso, non siamo in grado di rischiare, di giocare, di sfidare la vita, preferiamo stare in una squadra anche al costo di rimanere in panchina, per avere la sicurezza di non farci del male, di non far male agli altri, ma così facendo annulliamo totalmente le possibilità di far un goal.

Di cosa abbiamo paura? Di stare più male di prima? Di soffrire? Di far soffrire qualcun altro? semplicemente non ci fidiamo delle nostre capacità, non ci riteniamo all’altezza di giocare, non pensiamo alla vittoria ma solo alla sconfitta, escludiamo totalmente la qualità essenziale per vincere: il credere in noi stessi!

Credo che la notte sia strettamente collegata alla capacità di fidarci di noi stessi, di credere nelle nostre doti, di tifare per noi, di congratularci per le nostre vittorie.

Solo quando andremo a dormire senza aver paura dello “sconosciuto”, diventeremo suoi complici, ed esso non ci terrà più svegli perché lo guarderemo come se fosse semplicemente una squadra avversaria con cui giocare una partita e comunque vada l’importante è giocare.

Insonnia come affrontarla

Esistono vari tipi di insonnia:

Difficoltà ad addormentarsi: simboleggia il rimuginare continuo sui problemi, il detto “dormiamoci sopra” ci fa capire quanto può essere risolutiva la notte

Risvegli notturni: indicano che si sta reprimendo o rimandando problemi, conflitti, decisioni da prendere,la mente è intrappolata dal pensiero ossessivo di situazioni da risolvere.

Risveglio mattutino anticipato: si sta manifestando l’ansia della nuova giornata, essendo ipercontrollati si teme ogni evento improvviso, non si vive il presente ma si è proiettati in un mondo non reale che è quello del futuro.

Consigli:

Distensione immaginativa: consiglierei la distensione immaginativa, una tecnica di rilassamento strutturato per rilassare la muscolatura ma anche uno strumento idoneo alla stimolazione della produzione immaginativa. Attraverso la modificazione dello stato di coscienza si attiva la produzione di immagini che dà la possibilità di accedere a modalità espressive di tipo analogico, lavorando sull’inconscio. La distensione immaginativa è utile per prendere consapevolezza del proprio corpo nei momenti di attività e di riposo, per far comunicare i due opposti che abitano nella nostra anima. La distensione immaginativa è una tecnica che richiede la presenza di un naturopata inizialmente e poi può essere praticata liberamente da soli, ogni sera prima di addormentarsi.

Lo shiatsu: lavorare sui meridiani energetici con la digito-pressione è fondamentale per stimolare il corretto flusso energetico e ristabilire il contatto con il proprio corpo e con le sue rigidità. Dopo una accurata consulenza si può lavorare su specifici punti e meridiani a seconda della tipologia del sintomo,  il meridiano del Cuore è associato all’ansia che genera tachicardia e governa tutte le emozioni affettive, quindi le relazioni, il meridiano del Fegato  è legato alla rabbia e alla frustrazione causando  emozioni represse come la collera che non fa dormire, il meridiano della Vescicola Biliare da incubi e sonni agitati, il meridiano del Polmone è legato alla tristezza e alla paura per il proprio futuro, il meridiano di Milza-Pancreas  è invece caratterizzato dal pensiero ossessivo che si manifesta con  risvegli precoci, sonno leggero, il meridiano del Rene è correlato alla paura, alla stanchezza eccessiva, ai traumi, il meridiano di Stomaco può essere colpito a causa di un eccessivo consumo di cibi grassi o dolci che generano una ritenzione di liquidi nello stomaco con cattiva digestione e insonnia.

 

Scrivere i sogni: per chi ha risvegli continui intervallati da sogni, sarebbe interessante tenere un diario in cui si scrive i sogni e farsi aiutare nel comprendere il significato simbolico per fare chiarezza su sé stessi.

 

Meditazione: utile per fermare il turbinio incessante dei pensieri e prendere contatto con i propri sensi, solo quando si ascolta il proprio corpo ci si può abbandonare al flusso della vita, fidandoci delle nostre capacità, allontanandoci dalla paura dello “sconosciuto”.

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